il basilico è sacro!
Anticamente nei paesi asiatici il basilico era considerato una pianta sacra, usata nei rituali e in medicina: il suo nome latino Ocimum basilicum significa “profumo regale”. Incluso tra i rimedi della farmacopea medioevale, era usato per disturbi intestinali e digestivi, dolori mestruali e per favorire la montata lattea: il suo olio essenziale curava le punture d’insetto. In cucina il basilico è diventato l’ingrediente del pesto agli inizi dell’Ottocento anche se, di fatto, già nel Medioevo in Liguria una salsa simile, a base di aglio, olio, sale e aceto, era usata come aromatizzante e conservante di carni: il suo aroma intenso eliminava gli odori sgradevoli degli alimenti che tendevano nel tempo alla putrefazione.

Digestivo e disinfettante
Il basilico e l’aglio hanno un’azione depurativa su fegato, stomaco e intestino, rinforzano cuore e circolazione e abbassano il colesterolo. I pinoli e l’olio d’oliva sono una fonte eccellente di grassi buoni e di minerali preziosi per la salute della pelle e delle articolazioni.

Il migliore? Quello fatto in casa
Per parlare di pesto bisogna innanzitutto fare una distinzione tra il pesto fatto in casa e il pesto acquistato. Tra i prodotti confezionati in vasetto distinguiamo tra pesto industriale, preparato con ingredienti di dubbia qualità e l’aggiunta di additivi, e pesto artigianale Dop, prodotto con ingredienti a denominazione di origine protetta, indicati in etichetta.

Nei supermercati di solito troviamo i vasetti di pesto industriale, raramente quelli di pesto Dop, che sono quelli da preferire: sono reperibili nei negozi di alimentazione bio, in alcune gastronomie, botteghe di primizie ed eccellenze alimentari e on line. In ogni caso, bisogna sempre leggere l’etichetta: se l’elenco degli ingredienti è troppo lungo, si tratta di pesto di qualità scadente e non bisogna acquistarlo. Ricordandosi che quello fatto in casa al momento sarà sempre il migliore!

Il migliore? Il “pesto genovese”
La dicitura di un pesto di qualità e veramente sano è “ pesto genovese Dop”, che si prepara a mano nel mortaio di marmo schiacciando gli ingredienti col pestello di legno. Un pesto denominato “alla genovese” potrebbe non contenere gli ingredienti della ricetta originale, ma dei surrogati: al posto dei pinoli anacardi o noci, olio di semi e non d’oliva, additivi quali zucchero, addensanti, conservanti, aromi artificiali,acido ascorbico, acido lattico.
Il pesto contiene l’aglio e l’olio extravergine di oliva che prevengono le malattie cardiocircolatorie e lubrificano l’intestino. L’aglio è un anti tumorale, antidepressivo e rinforza le difese immunitarie. I pinoli sono invece ricchi di acido linoleico e vitamina E, potenti antiossidanti.