Tratto da Lettera43 Quotidiano online-Atricolo di Cristina Piotti

L’ultima nata tra le diete è la tisanoreica. Tutta italiana: a brevettarla l’ex obeso (così si definisce) Gianluca Mech. VIA I CARBOIDRATI PER 20 GIORNI.Nella prima fase, che dura una ventina di giorni, si tolgono tutti i carboidrati. Le proteine derivano da una serie di “pietanze” dolci o salate (i Pat, pietanza tisanoreica attivata): kit preconfezionati a base di pianteda acquistare in farmacia o erboristeria. Tra i piatti pronti ci sono, ad esempio, vari formati di pasta che somigliano a quella reale ma contengono solo il 6,4% di carboidrati. Il resto sono fibre derivanti dalla lavorazione di pomodori e piselli in aggiunta a piante officinali. La seconda fase, di egual durata massima, permette di rivedere verdura e carboidrati a basso indice glicemico.
TISANE ACCOMPAGNANO IL MENU. Il tutto, fin dall’inizio, corredato da tisane. C’è da gridare al miracolo? «Quello che fa questa dieta, dichiaratamente, è provocare una chetosi» spiega Stefania Ruggeri, ricercatrice dell’Istituto Nazionale di Ricerca per gli alimenti e la Nutrizione. «Cioè far entrare il fisico in uno stato di squilibrio poiché non assumendo più carboidrati (perché la dieta li elimina), il corpo per mantenere costanti i livelli di glucosio inizia a bruciare la massa grassa».
RISCHIO TOSSINE DA ELIMINARE. Con un rischio non da poco. Le tossine: «Così come la Dukan, che consiglia di bere molto, questa dieta propone molte tisane e preparati da bere. Il motivo è semplice. Entrambe sono diete fortemente ossidanti: si creano molte scorie, che vanno assolutamente eliminate. Non sempre bere è sufficiente», ricorda Ruggeri. Altro problema, i sali e le vitamine persi durante la prima fase, quella che elimina frutta e verdura: «Anche in questo caso, vengono integrate dal programma, tramite beveroni, snack e alimenti brevettati. Il problema è che un’alimentazione varia e completa permette uno spettro di nutrimenti e una variabilità che qui non si riuscirà a riprodurre».
LE CONTROINDICAZIONI DELLE PIANTE OFFICINALI. E nonostante il fatto che la parola “tisana” prospetti un regime dolce, sono tante le categorie che vanno escluse dalla tisanoreica: «Prima di tutto vale la pena ricordare, indipendentemente dalla dieta, che le piante officinali e iprodotti erboristici non sono affatto esenti da controindicazioni e di interazioni con altri farmaci» precisa Ruggeri.

Per questa dieta serve un certificato medico da 10 e lode: «Per sottoporsi a questo programma durissimo, che produce chetosi, bisogna essere in perfetta forma fisica. Impossibile il fai da te. Il fegato e i reni si affaticano molto, quindi chiunque abbia problemi epatici o renali ne è assolutamente escluso».
Riassumendo, non è adatta a tutti ma la dieta tisanoreica permette un dimagrimento effettivo, tampona la mancanza di vitamine e sali così come il rischio di ossidazione. «Non è finita certo qui. Oltre alla debolezza, altro segnale del sopraggiungere della chetosi è l’alitosi. E per chi ha una vita sociale, non è un effetto poi così secondario».

UN PASSO AVANTI RISPETTO ALLA DUKAN. Il passo avanti rispetto alle altre diete-moda c’è, spiega Ruggeri: «È programma molto più furbo della Dukan. I finti alimenti che propone creano sazietà, ma tolgono il piacere del cibo. D’altra parte, a differenza di altre diete, permette piccoli piaceri. Come l’olio d’oliva».
Olio vero, ma piatti “finti”. Se pensiamo alle parole spese da Freud sul piacere orale del cibo, gratificazione addio. «Non solo. Finiti i 40 giorni massimi, si crea ovviamente una dipendenza, perché per evitare di prendere il peso che ha faticosamente perso il paziente continuerà naturalmente a comprare snack, pasta e altri alimenti. Anche dopo i 40 giorni. E se vorrà evitare lo yo-yo, dovrà continuare».
UNA SPESA DI 640 EURO PER 40 GIORNI. Ecco il punto. Il costo medio di 40 giorni di passione alimentare sono 640 euro. Ma il portafoglio continuerà ad aprirsi anche dopo. Per rimanere nel peso forma ideale, faticosamente raggiunto, ci sono poche scappatoie, secondo Ruggeri. «Si crea una dipendenza, a questo punto bisogna per forza andare avanti con i prodotti brevettati, senza carboidrati. Una fidelizzazione che diventa un inferno di cristallo».
UN REGIME RIGIDO DA SEGUIRE. Perché alla fin fine, il problema nello scegliere un regime alimentare piuttosto che un altro, è più mentale che fisico: «La gente spende cifre esagerate perché ama avere un programma rigido. Un modello stretto da seguire alla lettera. Le diete che sposano dei modelli hanno un grande successo, diventano mode e tormentoni. Basterebbe fermarsi e pensare che una dieta semplice, come quella mediterranea, oltre a costare enormemente di meno, con il suo equilibrio tra carboidrati, proteine e lipidi, e ricca di frutta e verdura, offre un grande vantaggio. È la dieta che ci permette di stare bene in salute allontanando il rischio di sindromi metaboliche, problemi cardiovascolari e tumori».
FUNZIONA SOLO FINCHÈ LA SI FA. Ovvero, la tisanoreica è una dieta che funziona solo finché la si fa. E il sospetto è che chi cerca di dimagrire grazie ad uno stress metabolico alle prospettive di salute future preferisca i chiletti di meno. Qui e ora. O comunque prima dell’estate. «Allora la soluzione è molto più semplice, sana ed economica», ricorda Ruggeri. «Ridurre le calorie quotidiane consumando cerali integrali e verdure che con le loro fibre aumentano il senso di sazietà e ci fanno mangiare meno. Fare ogni giorno 30 minuti di esercizio fisico, anche passeggiando. Non c’è strada migliore per perder quei due o tre odiatissimi chiletti. Senza rischi, senza costi esagerati, senza stress. Così da avere dei risultati anche sul lungo periodo». Le mode passano. La salute nel piatto resta. Anche fino alla prossima estate.