Con il caldo di una estate che sta per concludersi, capita spesso di veder riutilizzare le bottigliette di plastica per l’acqua, riempite alle fontane pubbliche o al rubinetto di casa. Sarà sano? Sarà sicuro? Da tempo rimbalza suoi social la notizia che il riutilizzo delle bottigliette d’acqua in plastica sia nocivo, causa il rilascio, con l’usura, di un composto chimico chiamato bisfenolo A (BPA). Felice il mercato delle borracce (che pare stia crescendo), felici gli ambientalisti che combattono l’inquinamento da plastica! Cerchiamo però di capire quanto è al sicuro la nostra salute usando le bottiglie di plastica! Altroconsumo spiega che il BPA (sorprendentemente presente nei contenitori rigidi come i biberon di plastica, i boccioni dell’acqua e in alcuni ciucci per bambini) non è presente nelle bottiglie utilizzate per l’acqua minerale, composte invece di PET, polietilene tereftalato, una plastica molto resistente. Il punto è che anche il PET ,come tutte le plastiche, subisce l’aggressione di luce e calore e, nel tempo, può perdere resistenza e impermeabilità ed esporre il suo contenuto a contaminazione. Sempre Altroconsumo raccomanda: “Anche se l’acqua risulta piuttosto inerte per quanto riguarda la capacità di estrarre dai contenitori eventuali molecole indesiderate, è preferibile optare per un’alternativa: le bottiglie in vetro sono un ottimo compromesso!” e poi rassicura: “Il nostro ultimo test sulle acque minerali ha anche confermato che non c’è traccia di residui di plastiche nell’acqua contenuta all’interno delle bottiglie in commercio”. Ai consumatori la scelta! Un esperimento per dissipare i dubbi però ve lo consiglio: riempite una bacinella di ammoniaca, poi immergetevi, solo per metà, una bottiglietta d’acqua ben chiusa; lasciatela mezz’ora; poi estraetela, lavatela e apritela tenendo il naso vicino all’apertura. Sentite l’odore dell’ammoniaca nella bottiglia? Ma la plastica è o no inerte? È o no impermeabile?