Limitare l’assunzione di carboidrati può far bene alla dieta e alla linea. A patto, però, di non finire nella rete della “carboressia”: la paura dei carboidrati, un disturbo poco conosciuto ma frequente che si traduce nella completa eliminazione dei carboidrati dalla propria alimentazione con la convinzione di raggiungere una forma fisica migliore. Ma i rischi per la salute legati a una dieta sbilanciata sono dietro l’angolo. Vediamoli.

Paura dei carboidrati, da dove nasce
Tutti i nutrienti sono essenziali al benessere del corpo. Mangiare tutto e farlo nelle giuste quantità è la strategia migliore per essere in forma. Un regime ricco di proteine, vegetali e grassi fa perdere peso velocemente – è vero – ma sottopone l’organismo a un forte stress e, se seguito per lungo tempo, può causare problemi.

Astenia, carenza di vitamine e minerali, irritabilità e scarsa concentrazione sono dietro l’angolo, e possono aprire le porte a disturbi più seri. La carboressia può essere scatenata da diversi fattori. Le intolleranze al glutine, per esempio, oggi sono sempre più diffuse a causa del dilagare di prodotti, per lo più industriali, che utilizzano farine sempre più raffinate e con un alto W (farine cosiddette “di forza”) per ottenere pizze, pane e biscotti fragranti, bianchissimi e dall’alveolatura perfetta.

L’abuso di prodotti da forno (così come ogni altra forma di eccesso) può nel tempo portare l’organismo a “ribellarsi” e avere delle reazioni di intolleranza al pane, alla pasta e così via. In molti reagiscono a questa condizione eliminando in toto i carboidrati, i quali non sono responsabili in sé della eventuale intolleranza e sono comunque essenziali al metabolismo. Una dieta povera di carboidrati, infatti, non è in grado di assicurare il fabbisogno quotidiano di energia. Molti carboressici, invece, ammettono di non mangiare carboidrati per la paura di ingrassare. Spesso, infine, c’è la tendenza, soprattutto nei giovanissimi, a dar retta alle mode del momento e agli standard imposti dai media e dalla pubblicità.

Va sottolineato che le diete cosiddette “low carb”, povere cioè di carboidrati, non aiutano a ridurre la massa grassa e, a lungo andare espongono la salute a dei rischi. Esistono allora alcuni miti da sfatare, come evidenziano gli esperti della Fondazione Veronesi.

“Le diete a basso contenuto di carboidrati, se estremizzate, possono aumentare il rischio cardiovascolare, di insorgenza di alcuni tumori e arrecare danni al fegato e ai reni”, si legge. Senza trascurare, per i più integralisti della linea, l’“effetto yo-yo”: tanto velocemente i chili vanno via all’inizio e con altrettanta facilità possono ritornare nel medio e lungo periodo. Per chi desidera perdere peso, il consiglio dei nutrizionisti è quello di ridurre le porzioni, seguire una dieta mediterranea (ricca di frutta e verdura, cereali, legumi, olio extra vergine d’oliva) e fare attività fisica. Naturalmente, ogni regime alimentare va personalizzato in base alla persona, alle sue caratteristiche fisiche, ai suoi gusti e alle esigenze di vita.

MARA PITARI
Giornalista & web content editor