Alcune molecole contenuti in questi semi delle uve Aglianico e Falanghina sarebbero capaci di di bloccare la crescita di cellule di mesotelioma e potrebbero essere in grado di aumentare l’efficacia delle terapie farmacologiche standard (chemioterapia) utilizzate per il trattamento di questo tumore.

La ricerca, pubblicata sulla rivista internazionale “Journal of Functional Foods”, è stata condotta da Enea, Cnr e Università “Federico II” di Napoli.

In particolare, è emerso che soprattutto i semi di Aglianico sono molto ricchi in proantocianine (speciali molecole dalle spiccate proprietà antiossidanti), che sono in grado di indurre nel mesotelioma meccanismi di apoptosi, cioè di morte cellulare, anche nei casi di linee tumorali che mostrano farmaco-resistenza.

Da Giornale dei biologi